La filigrana costituisce, a nostro parere, il piú alto elogio alla capacitá della mano dell'uomo. Al cospetto dei manufatti in filigrana, si ha la piena consapevolezza di come, nel nostro tempo, la mano viene sempre piú sostituita dalla fredda ripetitivitá della macchina, che spinge l'uomo verso un modello di comportamento sussidiario ed incantato di fronte alle sue perfette capacitá esecutive. A fronte del processo ripetitivo, si avverte il pericolo che il valore della "qualitá totale", oggi tanto enfatizzata, possa condurre all'arresto del processo antropologico dell'uomo, in quanto è stata superata l'idea progetto dalla realizzazione. La realizzazione del modello, essendo affidata alla macchina, pone l'operaio realizzatore nella semplice funzione di assistente al processo meccanico. Gli indicatori che pervengono dalle nuove generazioni suggeriscono l'assunzione di un concreto impegno per evitare la rottura definitiva del rapporto tra mente e manualitá, tra corpo e mente lacerata dal frenetico processo industriale attuale.
La Lavorazione della Filigrana
Le principali fasi attraverso cui si sviluppa la lavorazione della filigrana sono illustrate nei punti sottostanti:
Fusione
E' l'operazione che permette la trasformazione del metallo grezzo in verghe destinate alla lavorazione.
Trafilatura
Le verghe vengono fatte passare attraverso un macchinario per essere ulteriormente assottigliate fino alla sezione di 2 mm. Per ottenere maggiore malleabilitá le verghe vengono riscaldate (ricottura) al limite della temperatura di fusione. Il prodotto, sempre più simile ad un filo, viene ulteriormente trafilato mediante il passaggio attraverso fori graduati la cui superficie è coperta da diamanti industriali, in modo da ottenere la sezione desiderata.
Torcitura
E' l'operazione che permette di assemblare in una lunga treccia due distinti fili d'argento, realizzando così il "filo granato".
Laminatura
Un apposito macchinario, il laminatoio a rulli piatti, appiattisce il filo granato conferendogli l'aspetto dentellato e granuloso tipico della filigrana.
Scafatura
Utilizzando fili di maggior consistenza grazie alla lega argento-rame, l'artigiano sagoma l'oggetto in base al disegno voluto. Durante questa operazione l'abile filigranista si avvale di particolarissimi strumenti da lui stesso ideati (legnetti).
Riempitura
Lo scafo, debitamente saldato, viene riempito con minutissime forme e strutture ( rizzetti, panetti, resche, ecc.) ottenuti dalla lavorazione dei sottilissimi fili precedentemente ritorti e laminati attraverso l'abile impiego di particolari pinze (bruscelle) che coadiuvano la lavorazione prettamente manuale del filo granato svolta sulla tipica piastrella in ceramica (ciapêla).
Assemblaggio e rifinitura
Dopo un processo di consolidamento dei singoli pezzi, le varie parti dell'oggetto vengono assemblate per ottenere monili vari che vengono rifiniti attraverso una fase di imbiancatura.